Yo soy Azul

danza Butoh: Kea Tonetti
musica dal vivo: Tivitavi
durata: 60’

«there’s a bluebird in my heart that 
wants to get out
but I’m too tough for him,
I say, stay in there, I’m not going 
to let anybody see 
you…»  
Charles Bukowski, Bluebird

Un viaggio dentro di sé, dove corpo e anima si denudano, attraversando più personalità stratificate che velano la memoria. Azul, dimentico della sua origine, vive la crisi, lasciando affiorare le ferite del bimbo non amato, incontra la sofferenza, la rabbia, le delusioni, i desideri, il piacere e gli attaccamenti. Cerca un abito e un corpo nel quale identificarsi, prova differenti volti, dall’uomo affamato di potere alla bambina innocente, ma senza mai trovare pace perché in realtà vuole mostrarsi per quello che è. 

Ma può un’anima mostrarsi nuda nel centro del circo del mondo senza compromettersi e senza rischiare di svanire lei stessa? Mostrare la cruda verità dell’esistenza può farci perdere tutte le maschere, forse anche quelle necessarie per vivere: “I’m not going to let anybody see you” scrive Bukowski. Ma la chiamata di Azul è irresistibile! È un tetto che si scoperchia e lascia entrare il cielo in una stanza, è tornare a vedere con gli occhi stupiti e puri di un bambino; è una rinascita a un nuovo respiro, oltre tutte le barriere che velano la sua essenza. Azul è immateriale e trasparente come il cielo, ricettivo e limpido come l’acqua, è il vuoto luminoso che permea la realtà. È uomo e donna. È androgino, luce e ombra, sole e luna, cervello destro e sinistro, forza e fragilità, armonia e caos. Azul è la via dell’infinito, dove il reale si trasforma in immaginario, in sogno, è l’altro lato dello specchio. In Lui, in Lei, i suoni e i movimenti svaniscono, vi annegano, si dileguano come un uccello in cielo e creare diviene spontaneo, naturale, privo di sforzo, libero. Rinascendo, Azul, danza il gioco divino della creazione, la sua rinascita è una chiamata irresistibile e una resa profonda alla bellezza della propria anima, alla propria essenza divina.  

Liberamente ispirato agli Arcani XV, Le Diable, e XX, Le Jugement, dei Tarocchi di Marsiglia e alla poesia Bluebird di Charles Bukowski. 

Selezionata in svariati teatri e festival, la performance è stata presentata presso: Kulturraum Rosenhof Festival, Tegernau – GER (2013); Jurányi Art Incubator House, Budapest (2014); One Theatre, Krasnodar – RU (2014); Evolutive dance festival “Behind the movement” Acud Kunsthaus, Berlino (2014); Brotfabrik, Berlino (2014); Brady Arts Centre, Londra (2014); Un Teatro Centro Cultural, Città del Messico (2014); Festival “Grandezza Naturale”, Oggiono (LC) – IT (2014); Moving Bodies Butoh Festival, Bologna (2014); Festival Solliloquios y dialogos bailado, Teatro Los Tailleres, Città del Messico (2015); “In Butoh #3 Les racines du mouvement”, Théâtre Le Gai Savoir, Lione (2015); Espai 30, Barcellona (2016).

Foto di Anastasya Stolyarov, Laura Triscritti, Claudio Cassanelli, Josep M.G., Gabriel Unevisual