danza Butoh: Kea Tonetti
musica dal vivo: Tivitavi, con brani di Goran Bregović
durata: 45’
Wu è un suono che rimanda alla vibrazione della Terra. In cinese Wu è il vuoto, mentre Wu Wei è la via dell’agire senza agire, lasciar fluire la natura delle cose e la propria natura, affinché questa si plasmi nel migliore dei modi, trovando l’armonia nella relazione con l’Universo. Guaritrici dello spirito in grado di far piovere, le Wu erano sciamane dell’antica Cina che danzavano abbigliate con penne di uccello e sonagli. Un’eredità lasciataci dalle Wu è l’arte cinese dell’agopuntura, della rabdomanzia e della meditazione.
Wu la “danzatrice” è una viaggiatrice, che attraversa lo spazio e apre luoghi interiori, traccia percorsi e crea segni, solchi che risvegliano memorie antiche, archetipi che non hanno tempo. Celebra, danzando, l’unione amorosa del cielo con la terra, riceve la forza della terra, le sue profondità e la sua energia trasformatrice, che distrugge per ricreare, danza i demoni, diventa la purificazione e la fertilità dell’acqua. Come una nomade, migra: la sua dimora è il suo corpo, ripercorre strade antiche e sottili linee energetiche, tesse fibre, traccia nel vuoto. Nel suo agire Wu forma le sue mappe interiori, punti di incontro, incroci o luoghi in cui fermarsi e sostare, segna la terra per formare memoria. Tracce di Wu rimangono nel desiderio di volare e migrare in ognuno di noi.
Wu è stata presentata presso: Kulturraum Rosenhof Festival, Tegernau – GER (2010), in occasione del quale la performance è stata messa in scena tra le rovine del teatro bruciato; Trace Becoming Art, Perypezye Urbane, Studio 28, Milano (2010); PAF Performing Art Festival, Meina (NO) – IT (2011).


























































Foto di Gabriele Seidel, Alessandro Ceccarelli, Andrea Rizzo, Ruggero Caverni.