Danza e voce – Kea Tonetti
Musica dal vivo – Tivitavi
Durata – 60′
Shishi Gami nella cultura giapponese, è lo spirito della foresta, un simbolo universale che rappresenta le forze della natura, delle selve e degli animali nella loro dimensione mitica prima che l’intervento umano modificasse l’equilibrio con la natura. Ha delle analogie con il mito di Dioniso, con quello celtico di Kernunnos, l’uomo con corna di cervo che vive nella foresta e con quello indiano di Pashupati il signore degli animali. Shishi Gami è l’essere supremo che ha il potere sulla vita e sulla morte di tutto ciò che vive nella foresta. Ad ogni suo passo, dove i suoi piedi toccano la terra, piante e fiori sbocciano e muoiono immediatamente dopo. Ha il potere di prendere la vita e di dare la vita. Quando attraversa l’acqua ha il potere di camminare sulla superficie, nasce durante la luna nuova e il ciclo della sua vita e della sua morte si accorda con le fasi lunari. Si crede che la sua testa doni il potere dell’eterna giovinezza. Ispirata alla “Principessa Mononoke” di Hayao Miyazaki, la performance culmina nel momento tragico dello scontro di potere tra le forze della natura e l’intervento umano per possederla e domarla. La catarsi avviene con la morte e la rinascita dello spirito della foresta, con lui la natura e gli umani rifioriscono in un mondo nuovo, annunciato dal canto degli uccelli che tornano.
Il mondo minerale, il mondo vegetale, il mondo animale e umano, e il mondo sottile degli spiriti e degli dei esistono l’uno mediante l’altro, l’uno per l’altro. Non può esserci un vero approccio al divino, una ricerca del divino, una scienza, una religione, una mistica che non tenga conto di questa unità fondamentale del creato. (Alain Daniélou)
Presentato al Festival Rosenhof a Tegernau, Germania, 2009; al Sconfinando Sarzana festival 2010 a Sarzana , al Eco-Art Festival, Asti, 2011; al Teatro La scala della vita, Milano, 2010.