Danza – Kea Tonetti
Luci – Fausto Bonvini
Costumi – Lucia La Polla e Brigitte Bergandhal
Musiche – ”Miserere”e “Fur Alina”di Arvo Part,
“Corri”di Antonio Castrignanò e Marco Della Gatta
Durata – 40’
Sono la mia ombra interiore che ride dell’illusione che chiamo realtà, sono semplice ombra che si trasforma incessantemente, inconsistente e inafferrabile. Il mio vuoto è questo sacro mantello nel quale come una crisalide m’avvolgo, ha la forza e la bellezza dell’assoluto, del caos primordiale, del mistero inconoscibile. L’ombra è l’ombra della luce, il suo complementare, senza l’una non può esistere l’altra. Questa performance è un atto d’amore per la vita, un rito di purificazione. E’ lasciarsi attraversare, perdersi e ritrovarsi. E’ morire per rinascere.
“Sono del mio corpo, della mia carne e del mio sangue… Come non amare ciò che mi possiede amorosamente? Così come mi do alla terra, mi do alla mia carne e alle mie ossa. Così come mi affido agli oceani, mi affido al mio sangue. Così come mi abbandono all’aria, mi abbandono alla mia pelle; così come mi raccomando alle stelle mi raccomando ai miei capelli. E colma di questo amore di schiava, raggiante, agisco sul mondo e su me stessa…..E al centro del mio ventre, divenuto infinito, ricevo e lascio nascere la luce nella sua interezza”.
(da ‘La via dei Tarocchi’, l’arcano XVII La Stella, di A. Jodorowsky e Marianne Costa).
Presentato come studio al Teatro Pim Off a Milano nel 2018, e come spettacolo al Festival Kulturrraum Rosenhof a Tegernau, Germania, 2008.