danza di e con: Kea Tonetti
disegno luci: Fausto Bonvini
costumi: Lucia La Polla e Brigitte Bergandhal
musiche: Arvo Pärt, Miserere e Für Alina, Antonio Castrignanò, Marco Della Gatta, Corri
durata: 40’
Sono la mia ombra interiore che ride dell’illusione che chiamo realtà, sono semplice ombra che si trasforma incessantemente, inconsistente e inafferrabile. Il mio vuoto è questo sacro mantello nel quale come una crisalide mi avvolgo. Ha la forza e la bellezza dell’assoluto, del caos primordiale, del mistero inconoscibile. L’ombra è l’ombra della luce, il suo complementare, senza l’una non può esistere l’altra. Questa performance è un atto di amore per la vita, un rito di purificazione. È lasciarsi attraversare, perdersi e ritrovarsi. È morire per rinascere.
“Sono del mio corpo, della mia carne e del mio sangue… Come non amare ciò che mi possiede amorosamente? Così come mi do alla terra, mi do alla mia carne e alle mie ossa. Così come mi affido agli oceani, mi affido al mio sangue. Così come mi abbandono all’aria, mi abbandono alla mia pelle; così come mi raccomando alle stelle, mi raccomando ai miei capelli. E colma di questo amore di schiava, raggiante, agisco sul mondo e su me stessa… E al centro del mio ventre, divenuto infinito, ricevo e lascio nascere la luce nella sua interezza”.
(da “La Via dei Tarocchi”, di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, Arcano XVII, La Stella)
Performance presentata presso: Pin Teatro, Milano (2008); Kulturraum Rosenhof Festival, Tegernau – GER (2008).






































Foto di Laura Triscritti