danza: Kea Tonetti e Shaiba Vincenzo Geddo
musica dal vivo: Tivitavi e Ogam Fabio Malizia
durata: 60’
Due pietre che indicano un varco possono creare una porta. Se la sai vedere e se passi oltre, tutto è diverso, pur rimanendo nello stesso luogo. La porta è un varco, un intervallo, gelosamente custodita da due guardiani, rappresentati nei miti in svariati modi: sirene, centauri, il Minotauro, angeli con spade di fuoco, draghi, esseri mezzi umani e mezzi animali. Essi rappresentano la paura e il desiderio: incontrare la porta del tempio interiore è incontrare i demoni che la velano e la offuscano.
Il giardino fiorito oltre la porta è il luogo dove dal fango e dalla plastica sbocciano i fiori di una nuova umanità. Varcando la porta, i due guardiani si incontrano si svelano e, dissolvendosi, si riuniscono nella luminosa consapevolezza.
La performance è stata presentata presso: Kulturraum Rosenhof Festival, Tegernau – GER (2012); Werkraum Schöpflin, Lörrach – GER (2012).











































