danza Butoh: Kea Tonetti
musica dal vivo: Tivitavi
durata: 90’ o 60’ (versione ridotta)
L’Ātman è il Sè, lo Spirito, la pura Coscienza che si proietta nel mondo. È il soffio che dà la vita, l’assoluto in noi, al di fuori dallo spazio-tempo. Colui che trova il Sè, Ātman, abbraccia tutti i mondi, con la sua sola presenza l’Ātman dà vita al tutto e il tutto si riassorbe nell’Ātman, un atto di amore, respiro che si fa anima. Una performance dove la danza e il suono attraversano un continuo stato di trasformazione: libero, vibrante e, al contempo, immobile e silenzioso. Il corpo diviene vuoto e si lascia danzare; la musica, permette al silenzio di penetrare i suoni. Le memorie e le emozioni si manifestano, i confini spazio-temporali si aprono nel momento presente.
Messaggero della performance è lo spirito di una donna volpe, ispirata alle Kitsune giapponesi che, portatrici di abbondanza e fertilità, si possono trasformare in qualsiasi cosa desiderino. Più sono vecchie, più sono sagge e possono avere fino a 9 code; sono onniscienti, vedono e sentono tutto ciò che accade nel mondo. La donna volpe fa da specchio ai pensieri, alle paure, la follia e gli attaccamenti umani e rappresenta l’amore per la vita terrestre, il desiderio di sfuggire continuamente alla morte. La volpe è veicolo dell’anima, danza l’unione tra lo spirito e la materia.
La performance è stata presentata presso: Festival “La voce del corpo” Osnago (LC) – IT (2016); “The Living Art” Festival, Spazio Shed, Schio (VI) – IT (2016); Festival “Hors Lits”, Venezia (2016); Festival “Haru No Kaze”, Teatro Comunale, Vicenza (2017); Most Center, Odessa – UKR (2017); Festival “Le Voci dell’Anima”, Rimini (2018).




















































Foto di Sara Meliti e Tivitavi